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Il rimorso

Dalla Mailing List "Crescere" - Realizzazione: Dr. Mario Rizzi
(www.viveremeglio.org)

SOMMARIO:

- LEGAMI E RIMORSI NON AIUTANO A VIVERE BENE

- L'ESAME DI COSCIENZA SERALE

- RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

LEGAMI E RIMORSI NON AIUTANO A VIVERE BENE

Superare il risentimento (1)

Se Dio avesse considerato opportuno che l'uomo guardasse indietro gli avrebbe posto gli occhi nella nuca. [Victor Hugo]

E' molto probabile che in futuro tutte quelle tecniche che aiutano le persone a liberarsi dal risentimento, a dare espressione ai sentimenti negativi ed a perdonare i torti passati (non importa se reali o immaginari), diventeranno una parte importante della medicina preventiva. Spesso coloro che non stanno bene covano risentimenti irrisolti o rimangono per vari motivi emotivamente legati alle esperienze negati vissute con uno o entrambi i genitori. Per aiutarli a star bene percio' indispensabile insegnar loro ad eliminare il passato.

Il nostro organismo, infatti, prova una situazione di stress non soltanto durante l'esperienza che provoca il nostro risentimento, ma anche ogni volta che la ricordiamo. La tensione che deriva da questo stress chiuso dentro di noi e prolungato nel tempo puo' provocare gravi problemi al sistema immunitario ed altri organi del nostro corpo. Cio' e' stato ampiamente dimostrato da vari ricercatori.

Il risentimento non e' la stessa cosa della collera (1)

Mentre la collera e' un'emozione circoscritta e relativamente di breve durata (noi tutti l'abbiamo provata), il risentimento e' un sentimento prolungato che, giorno dopo giorno, riproduce continuamente lo stress.

Supponiamo, per fare un esempio, che mentre siete in macchina siete quasi investito da un'automobile piena di ragazzotti. Subito provate una reazione di stress: il cuore batte piu' in fretta, la respirazione accelera, il livello di adrenalina aumenta, e cosi' via. Di solito, in un caso del genere, si provano due emozioni distinte: dapprima paura, poi rabbia per l'incoscienza dell'altro automobilista. Si tratta di reazioni del tutto normali. E quando il momento e' passato, tuttavia le nostre azioni e reazioni diventano sempre piu' significative. Una possibile reazione a questo evento, sarebbe quella di rincorrere l'altra automobile e rimproverare i ragazzi per la loro guida. Se quelli fanno le loro scuse o spiegano i motivi della loro guida spericolata (magari c'era una situazione d'emergenza, oppure erano in ritardo per il lavoro), la collera si placa. Questa conclusione, pero', e' quasi sempre impraticabile.

Quando non ci e' data alcuna possibilita' di far qualcosa per disperdere le emozioni connesse con l'evento, allora puo' succedere che la collera venga generalizzata, e si estenda, per esempio, ad altri ragazzi al volante, o addirittura a tutti gli automobilisti, sicche' la collera provata inizialmente rimane in noi. Se questi sentimenti non hanno modo di sfogarsi, spesso danno luogo al risentimento e allo stress.

Ci sono risentimenti che durano per anni (1)

Ci sono persone che lasciano covare per anni il risentimento per un'infinita' di cause. Molti adulti si portano dietro sentimenti del genere fin dall'infanzia, per esperienze che ricordano in modo incredibilmente particolareggiato. Puo' trattarsi di esperienze da loro vissute come mancanza di amore da parte dei genitori, come rifiuto da parte dei compagni o di un insegnante, o di ingiustizie o crudelta' da parte dei genitori, e di infinite altre esperienze dolorose. Chi si porta dietro simili risentimenti, non fa' che ricrearsi nella testa quegli episodi, e la cosa puo' continuare anche quando la persona che ha arrecato l'offesa e' morta da un pezzo.

Non importa se questi sentimenti erano giustificati al momento in cui ebbe luogo l'esperienza: il fatto e' che portarseli dietro comporta dei costi fisici ed emotivi pesantissimi. Quando si covano sentimenti del genere, la prima cosa che bisogna riconoscere e' che la fonte ultima del nostro stress siamo noi, e nessun altro.

Una tecnica per perdonare le offese ricevute (1)

Una cosa e' sapere che voi avete bisogno d'imparare a superare il risentimento e perdonare le offese, e' una cosa ben diversa e' trovare un metodo efficace per riuscire a farlo. Il perdono ci viene predicato dai profeti di tutte le religioni e dai filosofi di tutte le scuole: non ci sarebbe bisogno di tanta insistenza se il perdono fosse una cosa facile. Ma neppure se ne parlerebbe tanto se fosse una cosa impossibile.

C'e' un libro, intitolato il Discorso della Montagna, di Emmett Fox che ci offre un metodo specifico e pratico per attuare il perdono (ne parleremo tra breve). A prima vista, sembrerebbe un processo semplicissimo. In sostanza, si tratta di mettere a fuoco la persona verso la quale si ha del risentimento e di immaginarsi che le succedano delle cose belle. L'efficacia del metodo, pero', puo' lasciare perplessi, perche' sembra negare la validita' delle proprie sensazioni, quando riconoscerne la validita' e' condizione indispensabile per riconoscere e soddisfare i propri bisogni.

All'inizio, ci puo' risultare molto difficile visualizzare che succedano delle cose belle e piacevoli ad una persona per la quale proviamo rabbia e ostilita'. Ma poi, continuando ad applicare il metodo, incominceremo a vedere in una nuova prospettiva non solo il nostro rapporto con quella persona ma anche il suo stesso comportamento. Per esempio, mentre continueremo a disapprovare il suo modo di comportarsi in una data situazione, riusciremo pero' a comprendere il fatto che lui agisce seguendo cio' che per lui sono validi motivi. Col tempo, ripetendo il processo di visualizzazione (soprattutto quando ci accorgeremo di stare riproducendo l'evento doloroso), incominceremo a essere capaci di visualizzare quella persona mentre gli succedono cose piacevoli e questo ci fara' sentire molto meglio.
Inoltre, anche i momenti in cui saremo fisicamente in contatto con la persona in questione diventavano piu' rilassati e piacevoli.

Il processo di visualizzazione per superare il risentimento ci aiuta infatti ad allentare una tensione che altrimenti ci saremmo portati dietro per molto tempo. Va sottolineato che non si tratta affatto di negare la nostra iniziale reazione di collera e di dolore, bensi' di acquisire una nuova e piu' profonda comprensione verso l'altro ed i motivi che lo hanno spinto, o lo spingono, ad agire in un certa maniera. I benefici saranno certamente evidenti.

Esercizio di visualizzazione per superare il risentimento (1)

Descriveremo ora come si pratica il processo di visualizzazione. Prima di iniziare, tuttavia, sara' bene individuare una persona adeguata. Non sara' difficile trovarla. Se vi cogliete a rivangare una ferita passata, a riandare con la mente a un episodio doloroso, a rimuginare di continuo su quello che avreste dovuto fare o dire, a ricordare il comportamento ingiusto dell'altro, vuol dire che avete sentimenti irrisolti su quell'esperienza, e con la tecnica di Emmett Fox potete farvi fronte. Ecco come si fa:

1. Sedete su una sedia comoda, con i piedi a terra e gli occhi chiusi.
2. Se vi sentite tesi o distratti, come preparazione fate l'esercizio di rilassamento descritto piu' innanzi.
3. Evocate nella vostra mente un'immagine nitida della persona verso la quale provate risentimento.
4. Immaginatevi che le succedono delle cose belle. Visualizzatela mentre riceve amore, riconoscimento o denaro, qualunque cosa secondo voi quella persona considera piacevole.
5. prendete coscienza delle vostre reazioni. Se vi riesce difficile visualizzare che a quella persona succedano delle cose piacevoli, non preoccupatevi. E' una reazione naturale e si modifichera' con l'esercizio.
6. Ripensate alla parte che avete svolto voi in quell'episodio doloroso, e a come si potrebbe interpretare diversamente l'episodio e il comportamento dell'altro. Provate a immaginarvi come potrebbe apparire la situazione dal punto di vista dell'altro.
7. prendete coscienza di quanto ora vi sentiate piu' rilassati, piu' in pace. Ripetetevi che non dimenticherete quello che avete capito ora.
8. Ora siete pronti per riaprire gli occhi e riprendere le vostre attivita'.

Bastano meno di cinque minuti per eseguire questo esercizio. Fatelo ogni volta che vi rendete conto di stare rivangando un episodio passato spiacevole, doloroso o frustrante. Potreste stare dei mesi senza avere bisogno di eseguirlo, o trovarvi in condizione di eseguirlo cinque o sei volte al giorno.

Lo si puo' applicare addirittura mentre la situazione spiacevole si sta verificando. Per esempio, in un caso come quello dei ragazzi in macchina che vi tagliano la strada, potreste immaginarveli che arrivano sani e salvi dove devono arrivare, che fanno bene a scuola o sul lavoro o negli sport. Potreste ripensare a quando eravate ragazzi voi, alle stupidaggini che facevate allora, e anche capire certi problemi dei giovani.

La storia di Edith (1)

Quando Edith aveva poco piu' di quarant'anni suo padre mori' di cancro. Edith soffri' molto per questa perdita, e si ritrovo' ad avere la responsabilita' della madre, anziana e ricoverata in una casa di riposo. La madre pretendeva che la figlia la andasse a trovare ogni giorno, e quando non le faceva visita la faceva sentire in colpa. Ora Edith non solo doveva far fronte al problema di accudire alla madre, ma era anche costretta a far fronte al risentimento che datava dall'infanzia. A questo punto le venne il cancro al seno.

Quando ebbe preso coscienza del suo risentimento, le proponemmo di provare a visualizzare che alla madre succedessero delle cose piacevoli. Dopo diverse settimane di esercizio, Edith incomincio' a capire la grande solitudine della madre, soprattutto dopo che era rimasta vedova, e a rendersi conto che le pretese della donna e i suoi rimproveri non erano tanto diretti verso di lei personalmente, ma nascevano dalle sue paure e dalle sue frustrazioni. Edith prese inoltre coscienza del senso di insicurezza e di inadeguatezza che la morte del padre aveva attivato. Per questa nuove prese di coscienza ora Edith divenne in grado di decidere se andare o meno a fare visita alla madre senza sentirsi in colpa.

Il rimorso continuo non e' produttivo (2)

"La pena piu' grande e' portare sul cuore, giorno e notte, il testimone delle proprie colpe." [Giovenale]

La mancanza di una riflessione personale porta a considerare responsabile del male che ci capita qualcun altro: una persona, Dio, il destino, ecc. Si proietta sugli altri la colpa delle nostre sventure e cio' ci procura un senso di sollievo.
In tal modo, non facciamo mai i conti con la nostra coscienza, e quindi non progrediamo: restiamo degli eterni bambini incapaci di diventare autonomi. L'uomo che riflette capisce questo meccanismo elementare e incomincia a considerare le proprie responsabilita'. Naturalmente, per far questo, ha bisogno di guardarsi dall'esterno, di esaminare se stesso come se osservasse un estraneo; e, a questo punto, rischia di attribuirsi tutte le colpe che prima addossava agli altri.

Ma anche questa e' una posizione estrema e poco realistica. Piu' si dilata la visione delle cose, piu' si vede la realta' come un gigantesco processo di interrelazione, in cui ognuno influenza gli altri ed e' da loro influenzato. Cio' non significa, pero', che la responsabilita' individuale scompaia: se infatti e' vero che la nostra volonta' e' condizionata da mille fattori esterni, e' anche vero che ogni nostra decisione, ogni nostra azione, contribuira' a conferire un corso diverso al mondo.

Il risultato ultimo di questo percorso di consapevolezza non e' dunque ne' il senso di colpa masochistico ne' la deresponsabilizzazione totale, ma una via di mezzo, da cui emerge la necessita' di allargare la comprensione e di restare vigili, anche nei propri confronti. Solo una coscienza continuamente in azione e' in grado di farci capire l'esatta misura delle nostre responsabilita'. Quando mai l'uomo, si chiede Confucio, sara' capace di vedere i propri errori e di giudicarsi da solo?

E' necessario evitare il rimorso continuo "Il senso di colpa, e' un piccolo strumento di precisione si puo' usare quando non si vuole assumere le responsabilita' della propria vita. Usatelo ed eviterete ogni rischio, ma impedirete a voi stessi di crescere".

Wayne W. Dyer (21)

Bisogna evitare di pensare continuamente alla nostra colpa per eventuali cose accadute nel passato. Questo modo di agire consuma molta energia che potremmo utilizzare per fare qualcosa di buono e cosi' neutralizzare il male fatto. Un rimorso continuo costituisce un ostacolo alla nostra crescita piuttosto che un aiuto.

Come eliminare i legami con altre persone (3)

Se vi sembra di essere legati ad un'altra persona, perche' essa vi ha fatto del male o voi lo avete fatto a lei, questa tecnica, magari ripetuta per un certo numero di giorni, vi puo' certamente aiutare. Visualizzate la persona in oggetto (anche se fosse defunta) in piedi davanti a voi, immaginate ora che il vostro plesso solare (bocca dello stomaco) sia collegato al suo con una linea di luce o un cordone scuro. Immaginate quindi di avere nella mano destra una piccola spada con l'impugnatura a croce, ed invocare su di essa la benedizione di Dio. Nella mano sinistra immaginate di avere una torcia fiammeggiante, ed invocate su di lei il potere dello Spirito Santo, di cui costituisce il simbolo.

A questo punto affermate "Nel nome di Gesu' Cristo io ti perdono per tutto il male che mi hai fatto, volontariamente o involontariamente, in questa vita o in quelle passate. E nello stesso tempo ti chiedo perdono per tutto il male che io posso aver fatto a te, volontariamente o involontariamente, in questa vita o in quelle passate. Amen. Ora io taglio questo legame che non ha piu' ragione di esistere, io ti lascio libero e divento libero".

Tagliate ora la corda con la spada bruciando immediatamente i due moncherini della medesima con il fuoco consacrato della torcia. Se resta qualcosa attaccato al vostro corpo insistete con il fuoco fintanto che non avvizzira' e si stacchera' completamente.

Dopo una separazione del genere bisogna, naturalmente, prendere ogni precauzione per evitare che il legame possa riformarsi. Rifiutate di incontrare ancora la persona in oggetto ed anche solo di leggere o rispondere a lettere che provengano da essa. Interrompete ogni comunicazione fisica decisamente e risolutamente per un periodo di almeno alcuni mesi.

Accettate tutto... (4)

Accettate tutto con gratitudine... cosi' la gioia e l'amore rimarranno in voi. Accettate con gratitudine le preoccupazioni, i problemi e le sofferenze ed essi scompariranno. Nel ringraziamento c'e' la forza. La vera gratitudine e' vivere positivamente. Chi percepisce, pensa e parla in modo positivo, vive e ringrazia incessantemente. Le forze positive dell'infinito sono cosi' al suo servizio. Esse suscitano gioia, amore, armonia, fiducia e pace nell'uomo.

Le preoccupazioni, i problemi e le difficolta' si allontaneranno da lui, dato che nella vera gratitudine non c'e' posto per le sofferenze e le preoccupazioni di questo mondo. La gratitudine e' segno di grandezza. La vera gratitudine racchiude in se' la certezza che Dio, l'eterna Legge, guidera' ogni cosa nel migliore dei modi.

La gratitudine racchiude in se' anche la protezione e la vicinanza di Dio. La protezione e la vicinanza di Dio apportano, a loro volta, pace. Chi e' ricolmo di pace e' anche ricolmo di amore ed e' altruista. Lo Spirito di Dio fiorisce cosi' dall'interiore dell'uomo. L'uomo che e' appagato in Dio emana, come una rosa, il sacro profumo dell'eterno Io Sono. La gratitudine racchiude in se' la speranza, la consolazione e la fiducia.

L'ESAME DI COSCIENZA SERALE (5)

"Che cosa c'e' di piu' bello di esaminare la giornata passata? Come sara' sereno e lieve il sonno che seguira' questo esame di coscienza!"
[ Seneca]

La consuetudine di riesaminare il proprio comportamento, quando rientra nelle tecniche di meditazione, diventa un mezzo per controllare il proprio stato d'animo, passato e presente. Diventa anche un metodo per sviluppare la consapevolezza, momento per momento. Come dice Seneca, l'esame di coscienza aiuta ad essere piu' sereni, perche' permette di utilizzare l'errore non per aumentare il senso di colpa, ma per migliorare se stessi.

Come fare l'esame di coscienza serale (6)

La retrospezione serale, ha maggiore importanza di qualunque altro metodo per avanzare nel miglioramento del proprio carattere. Essa permette a chi la pratica di trarre profitto, non solo ora, dalle lezioni di questa vita, ma anche dalle lezioni di solito riservate ad esistenze future.

La sera, dopo essersi coricati, dobbiamo rilassare il corpo. Poi iniziamo a richiamare alla mente tutti i fatti della giornata in ordine inverso, cominciando dagli eventi della sera, passando poi a quelli del pomeriggio, di prima di mezzogiorno, e del mattino.

Dobbiamo cercare di rappresentarci nella mente, quanto piu' fedelmente possibile, tutto cio' che e' accaduto. A questo punto inizieremo a giudicare le nostre azioni e le nostre parole per vedere se furono adatte allo scopo che si proponevano, o se potevano essere male interpretate. Dovremo anche verificare se abbiamo esagerato o diminuito il valore delle cose o delle persone di cui abbiamo eventualmente parlato.

Rivedremo il nostro atteggiamento morale in relazione ad ogni scena.
Per esempio: ai pasti mangiammo per alimentarci o per compiacere al palato?
Dobbiamo giudicarci per gli errori commessi ma anche lodarci quando la lode e' meritata.
Alcuni trovano difficile rimanere desti fino al termine dell'esercizio. In simili casi e' lecito sedersi sul letto per cercare di rendere possibile di seguire il metodo ordinario.

Il valore della retrospezione e' grandissimo; molto superiore a quanto e' possibile immaginare. In primo luogo diamo alla nostra mente la possibilita' di un riposo sereno che torna a tutto vantaggio anche del recupero delle energie corporee. In secondo luogo, avendo estratto giorno per giorno l'essenza delle esperienze che facciamo, avremo ottenuto maggior forza da utilizzare per eliminare le abitudini che ci portano ad agire e parlare in modo automatico.

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

1) O. Carl Simonton, Stephanie Matthews-Simonton, James Creighton Star bene nuovamente - Edizioni Nord Ovest - Milano. (acquistabile in fotocopia persso la libreria Ecumenica a Milano).

2) Claudio Lamparelli, L'Arte della serenita' - Oscar Mondadori.

3) Editori vari.

4) Dio non ti abbandona, Edizioni di Vita Universale.

5) Claudio Lamparelli, L'Arte della serenita' Oscar Mondadori.

6) Max Heindel, La Cosmogonia dei Rosacroce - Edizioni del Cigno, Peschiera del Garda, (VR).

 

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