[VIP ViviamoInPositivo - Home page] - "La relazione d'Amore" - M.L. Mirabella e S. Pinarello

2.1. La Consapevolezza

Entriamo ora in uno dei concetti più importanti del nostro lavoro. Il concetto esteso di "consapevolezza". Come si arriva al risveglio quando si dorme profondamente? In due modi principalmente: il primo è un risveglio dato da circostanze esterne (suona la sveglia, suona il telefono, ecc), il secondo è un risveglio volontario: abbiamo deciso mentalmente che ci saremmo svegliati ad un’ora precisa e proprio a quella data ora apriamo gli occhi.

Quando il risveglio avviene per circostanze esterne di solito è inaspettato e quasi sempre doloroso, mentre quando ci si arriva per una nostra programmazione mentale, è forse più lento; ma meno doloroso e più duraturo.

Che cosa vuol dire risvegliarsi? Vuol dire chiedersi e comprendere qual è il nostro ruolo sulla terra e in questa vita, scoprirlo e adempierlo.

Vediamo in maniera specifica cosa avviene, nel caso di una relazione nei casi in cui ci si risveglia volontariamente, quando ci svegliano le circostanze esterne, quando non ci si sveglia proprio.

Non ci si sveglia quando si vive basandosi su esperienze del passato, che spesso sono dolorose, hanno lasciato strascichi di odio e di rancore e si vivono le relazioni attuali su quella base senza chiedersi né il perché di una relazione, né qual è stato o qual è il nostro ruolo in essa e cosa possiamo fare per modificare la situazione, migliorandola o semplicemente cambiandola. Questo è il caso di relazioni che si trascinano inconsapevolmente, vale a dire senza sapere né il ruolo né la funzione dei membri e stancamente si portano avanti per paura di affrontare cambiamenti o per legami karmici con il passato che non si stanno affrontando e così tali relazioni non curate, marciscono senza evoluzione.

Poi c’è il caso in cui ci si sveglia perché "ci svegliano", in questo caso la relazione affronta un "trauma" molto forte che la costringe a svegliarsi alla consapevolezza di ciò che sta accadendo in essa. È questo il caso di una coppia che aveva dato l’amore per scontato, che si accontentava, che si trascinava senza una funzione, che viveva nell’insoddisfazione (caso precedente) e nella quale uno dei due partner agisce per svegliare se stesso e l’altro (con mancanza di fedeltà, abbandono, morte).

Il terzo caso, quello della "sveglia volontaria", è il caso in cui uno dei due o meglio tutti e due capiscono, prima che sia troppo tardi, che la loro relazione sta diventando priva di significato e insieme decidono di rinnovarla. Questo caso può senz’altro essere meno doloroso e sicuramente più costruttivo dei due precedenti i quali spesso portano alla chiusura della relazione in atto.

Il "passato" è un nodo importante per arrivare a svegliarsi. Il passato influenza e influenzerà il nostro karma, perché le azioni del passato hanno influenza sulle azioni che compiamo oggi. Quindi il passato va accettato come una parte di noi, ma dal punto di vista dell’esperienza. Esattamente come si accetta di aver frequentato le elementari e poi le medie per arrivare al liceo. Nessuno basa il suo lavoro universitario sul rimpianto o sul dolore di quando ha frequentato le elementari. Dà per scontato che doveva passare da quel tipo di studi per arrivare all’università o altro. Nella vita è lo stesso.

Il passato è un qualcosa che normalmente ci ha visto compiere errori; ma noi continuiamo sempre a basarci su quegli errori e sembriamo non voler proseguire gli studi perché abbiamo sempre paura di rifare gli stessi sbagli. Il fatto è che più ne abbiamo paura più li rifacciamo (i nostri schemi ripetitivi), perché? Proprio perché ne abbiamo paura, e quindi non li accettiamo come avvenimenti normali di studio e quindi di crescita.

Per poter arrivare al risveglio volontario dobbiamo essere grati al passato e alle lezioni che ci ha impartito, tuttavia, una volta che ci siamo svegliati non ci serve più il periodo in cui stavamo dormendo; ora ci attende un periodo splendido che è il periodo presente e ogni giorno è per tutti noi una nuova grande opportunità.

Quando abbiamo lavorato per sciogliere e abbandonare la paura legata al passato arriviamo alla consapevolezza e alla gioia del presente, allora possiamo vedere cosa è la nostra vita attuale e analizzarla con dolcezza. Ricordate che ogni fase di lavoro per entrare nella consapevolezza è un lavoro che deve avvenire dolcemente, così come quando ci si sveglia all’ora giusta con la sensazione di avere dormito bene, quindi il corpo è riposato e la mente calma e serena.

A questo punto facciamo un’analisi sincera della nostra situazione affettiva attuale e ci chiediamo quale potrebbe essere il nostro scopo incontrando la nostra anima gemella. Cosa potremmo fare insieme? Quale servizio potremmo rendere al mondo? Potremmo essere dei buoni genitori? Potremmo unire le nostre reciproche qualità per inventare qualcosa di nuovo? o semplicemente potremmo aiutare il nostro prossimo, qualche bambino in affidamento, qualche anziano a cui dare conforto, qualche coppia di amici in difficoltà da aiutare, i nostri genitori da sostenere.

Proviamo, insomma, ad individuare il nostro compito e a comprendere come l’unione con un’altra persona ci permetterebbe di svolgere il compito meglio che da soli. Questa è la seconda fase di consapevolezza.

Analizziamo poi le nostre attuali relazioni (tutte) e cominciamo a vedere come le viviamo. In questa fase non occorre ancora lavorare per cambiarle, occorre solo vederle. Analizziamo la relazione con i nostri genitori, con fratelli, sorelle, amici, partner, figli ecc., e prendiamo coscienza del tipo di relazioni che abbiamo al presente con loro. (su tutti questi lavori lavoreremo con le schede).

Successivamente passiamo alla fase di coscienza della relazione che abbiamo con noi stessi. Chiediamoci se ci amiamo, se ci sentiamo in colpa per un qualche motivo, se ci piacciamo. Com’è il rapporto di ascolto tra noi e il nostro corpo? Com’è il nostro rapporto riguardo alla nostra creatività? Il lavoro o l’attività che svolgiamo ci piace? E se non ci piace perché non la cambiamo? Quali paure abbiamo? Tutto questo lavoro va fatto al presente, ricordiamo che il passato lo abbiamo eliminato nella prima fase del lavoro di consapevolezza.

Ricapitolando, attraverso le fasi dell’eliminazione del passato, della coscienza del presente, dell’esame delle relazioni attuali e dell’esame della relazione con noi stessi, arriviamo ad una "immagine reale di cambiamento".

Nell’immagine reale di cambiamento faremo un lavoro di cambiamento della nostra immagine, rivoluzionando i nostri vecchi sistemi di vita e cambiando con coscienza i nostri atteggiamenti nei confronti di noi stessi e nei confronti della nostra comunicazione verso gli altri.

Questo è un lavoro minuzioso che affronteremo con calma e con pazienza. È un lavoro che ci porterà ad essere consapevoli del nostro corpo, ad amarlo maggiormente e ad apprezzare le nostre doti migliori mettendole in risalto. Allo stesso tempo ci permetterà di affrontare consapevolmente (con estrema attenzione) il nostro rapporto con gli altri. Cominceremo dal nostro partner (se siamo in coppia), dai nostri genitori, e così via, fino alle persone che incontriamo al lavoro o per strada.

In questa fase del lavoro su noi stessi, ogni incontro e ogni comunicazione dovrà essere attenta e valutata alla luce della consapevolezza. Se avremo atteggiamenti benevoli verso gli altri ne saremo coscienti e ci accorgeremo anche quando questi stessi atteggiamenti saranno meno benevoli. Se saranno gli altri ad avere atteggiamenti più o meno benevoli nel comunicare con noi, ne saremo ugualmente coscienti e staremo in ascolto con attenzione. Ascolteremo l’altro senza interromperlo e senza giudicarlo e ci porremo a sua totale disposizione (ricordiamo che se ci siamo liberati del passato ci verrà più facile farlo).

In poche parole cambieremo realmente la nostra immagine di noi stessi e quella che di noi hanno gli altri e inizieremo la preparazione alla fase della volontà.

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